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lo qua ora il tuo piccolo Martin sanguinante come un maiale pronto da consegnare in macelleria. Ed ora passiamo alla tua figlioletta… Le tue grida, le tue suppliche di lasciarli salvi mi incitano ancora di più ad infierire su queste giovani vite. Cosa facciamo alla piccola Clara di soli 6 anni? Sono un po’ indeciso se farle provare il piacere di un orgasmo o semplicemente squartarla con un trinciapolli come se fosse la faraona di Natale. Tenendo conto che la madre puttana continua a dire prendi me! Prendi me! Mi butto come un avvoltoio sulla figlia e la colpisco alla testa. La piccola cade a terra e il volume delle grida della madre si alza. E’ come manovrare il volume di uno stereo, più massacro la figlia più si alza il volume. Appena smetto la musica smette. Mi sto sporcando le scarpe con il sangue di Martin. Non so se esserne eccitato o schifato. Adesso prendo un taglierino e faccio testa o croce. Tagliuzzo la madre o la figlia? Testa la madre. Croce la figlia. Lancio. Esce testa. La schifosa puttana è fortunata. Prima di cominciare però prendo la testa di Clara e la sbatto con violenza sul muro, casualmente proprio dove c’ era un chiodo arrugginito. Il chiodo si infilza bene nella sua piccola fronte di bambina. Bene schifosa puttana. Adesso le tue urla iniziano a infastidirmi. Così prendo un nastro adesivo. Immergo il taglierino in un vasetto di marmellata di albicocche. Me lo passo sulla lingua. Il sapore dolce di marmellata si mescola a qualche goccia del mio sangue. E’ancora più gustoso. Apro le cosce della puttana, le taglio i pantaloni neri, piano delicatamente come se fosse carta di un regalo. Il nero scompare lasciando spazio alla carne bianca della sua pelle. E’ liscia, sembra marmo. Disegno sul quel pezzo di carta, col taglierino come penna e la marmellata come inchiostro. Ho fatto una casetta. Ora la incido col taglierino. La casetta diventa gocciolante di rosso che si mescola all impasto di albicocca. Comincio a leccarla. Mi piace. Ma il mio piacere è disturbato dal muoversi della puttana. Così le tiro qualche schiaffo e le mostro da vicino il suo Martin. Lei piange e mugola come una cavalla che partorisce. ! Ecco le fantasie perverse di un fallito che si trova a vivere in una società viscida come una schifosa puttana. ! !
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