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venerdì pagina31 ottobre 2014 2 La partita di domani pomeriggio tra Napoli e Roma inevitabilmente riporta alla mente una vicenda dolorosissima. Nessuno a Napoli potrà mai dimenticare quello che accadde la sera del 3 mag- gio. E non certo per la vit- toria della Coppa Italia. Fu una serata drammatica, poi abbiamo scoperto essere stata tragica dopo la morte avvenuta a distanza di molti giorni di Ciro Esposito, vissuta in un clima surreale. Specie per chi l'ha vissuta in una reda- zione di giornale, a rincor- rere notizie che arrivano frammentarie e spesso in contraddizione tra loro. Basti pensare che ad un certo punto ci fu chi disse (SKY, meglio essere preci- si) che il tutto era dovuto ad un regolamento di conto tra tifosi del Napoli. Quella sera hanno perso tutti. Spiace dirlo, ma a distanza di mesi ne siamo sempre più convinti, quella sera a Roma ha persolo stato. Quello stato che non ha saputo, sostanzialmente, garantire la sicurezza ai suoi cittadini per un evento tutto sommato banale come una partita di calcio. Ora mettete da parte il pazzo- criminale-drogato e chi più ne ha più ne metta, di "Gastone" De Santis. In quanto pazzo e drogato in un certo senso non fa testo. Non può essere il paraven- to per responsabilità altrui. Le responsabilità di chi doveva garantire l'ordine pubblico. A Roma non ci fu uno scontro tra teppisti che si erano dati appuntamento fuori città per il loro perso- nale regolamento di conti. A Roma ci fu un'aggressio- ne ai mezzi provenienti da Napoli nel parcheggio indi- cato dalle forze dell'ordine ai tifosi del Napoli. Quel punto, più di ogni altro punto della città. Più anco- ra dello stesso stadio, anda- va presidiato e messo in sicurezza. Perché in quel punto erano stati invitati i tifosi del Napoli ad arriva- re. Non i teppisti, quelli che vanno ovunque, tranne dove si aspettano di trovare la polizia. Ma la gente per bene, le famiglie, quelli che vanno dove sanno di essere protetti. Invece furono abbandonati a se stessi, un comodo bersaglio messo lì a disposizione del pazzo di turno. Prefetto e Questore di Roma sono ancora al loro posto. Per altro hanno con- tinuato a fare macelli: inci- denti sono successi anche in occasione della partita di Champions con i russi, e stendiamo un velo pietoso su quello che è accaduto nei giorni scorsi con una manifestazione di lavorato- ri. Ma dove lo Stato perse definitivamente la faccia è stato poco dopo all'Olimpico. Allo stadio c'erano il Presidente del Senato, seconda carica dello stato, il Presidente del Consiglio, un numero imprecisato di ministri, e certamente più deputati di quanti solitamente prendo- no parte alle sedute parla- mentari, che vanno tradi- zionalmente deserte, a meno che non ci sia la diretta televisiva. La situa- zione fu gestita nel modo peggiore. Lo scrivemmo subito, e non abbiamo pro- blemi a ribadirlo: il teatrino con Hamsik che parlava con la "carogna" in mondo- visione fu messo su perché c'era la necessità di trovare il mostro da sbattere in prima pagina, per distoglie- re l'attenzione dal problema vero. Quella sera un tifoso del Napoli è stato ucciso per colpa del pazzo-crimi- nale-drogato, ma anche e soprattutto di chi non seppe fare il suo lavoro, e si scel- se di indicare in un altro tifoso del Napoli il mostro. Una operazione di mistifi- cazione degna dei servizi segreti del KGB. Sono passati mesi e quel- la ferita è ancora aperta, sanguinante. La morte di Ciro fa ancora male a tutti, e bene fa la sua straordina- ria mamma a ricordarlo in continuazione con la sua presenza discreta quanto ingombrante. La verità di quella sera è ormai nota: si sa benissimo come sono andati i fatti, al di là delle schermaglie pro- cessuali dei difensori di Gastone. Ma i responsabili "politici" sono ancora al loro posto e fanno finta di nulla. Questo è inaccettabi- le. diario di bordo I verI colpevolI non hanno pagato l ’ editorialedi superbino
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