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giovedì pagina11 dicembre 2014 2 Nel calcio non esiste nes- suna partita che sia davvero inutile. anche la più banale delle amichevoli infrasetti- manali conta. Figurarsi una gara europea. Vero, la qualificazione è già al sicuro, la vittoria, per altro abbastanza sconatta, servirà solo a sancire un primo posto cheper altro in Europa League non contya quanto in Champins: puoi essere testa di serie e bec- carti il Liverpool, per fare il primo nome viene in mente. Ma una partita lascia sempre una traccia, e no può mai essere una trac- cia ininfluente sul proseguo della stagione. Lo Slovan è certamente la squadra più debole del girone: non a caso sin qui non ha fatto neanche un punto. Per la squadra slo- vacca questa Europa League è stata una bella esperienza, hanno avuto anche la soddisfazione di poter ospitare a casa loro, in una gara ufficiale, uno dei pupilli nazionali, Hamsik. A desso per loro è il momento dei saluti. Ci riproveranno semmai il prossimo anno, se saranno bravi e fortunati da supera- re i turni preliminari, Per squadre come lo Slovan il successo è approdare alla fase ai gironi, tutto quello che viene è tutto guadagna- to. Anche perché se è vero come è vero che i parametri del calcio italiano e di qual- che altra nazione i soldi dell'Europa League sono spiccioli, forse per una squadra slovacca anche questi spiccioli fanno la differenza. Vengono a Napoli per il piacere di gio- care nello stadio di Maradona (tranquilli, è pro- prio lo stesso, in 24 anni non è cambiato nulla), e per fare una bella scampagnata. Poi in campo ovviamente proveranno anche a fare la loro partita. Nessuno ci sta perdere senza neanche provarci. Ma certamente non sono in grado di poter impensierire il Napoli a prescindere dalla formazione che Benitez manderà in campo. Due nani fa, c'era Mazzarri in panchina, in una simile circostanza il Napoli rime- diò la figuraccia contro il PSV: anche in quel caso Napoli già qualificato (ma era già matematicamente secondo, senza possibilità di vincere il girone) e avversari al passo di addio. Ma era tutta un'altra storia. Perché gli olandesi erano nettamente superiori allo Slovan, c'erano Mertens e Strootman, giusto per fare due nomi. Il Napoli perse quella partita e fece due guai: aprì una mini crisi, che portò a due sconfitte consecutive in casa, entrambe col Bologna, che costarono tra l'altro anche l'eliminazione dalla Coppa Italia. In più con quella sconfitta gli azzurri persero punti preziosi per il ranking Uefa, cosa che costò caris- simo l'anno dopo, quando il Napoli per un pelo fu inse- rito nella quarta fascia e sorteggiato in un girone impossibile con Arsenale Borussia Dortmund. Stasera francamente non si corrono rischi, ma guai a sottovalutare la partita. Non serve certo l'impegno mas- simo, per arrivarne a capo. Ma non si può snobbare nessuno. La partita conta, altro che se conta, prescin- dere da tutto. Conta per il morale. Il Napoli di qui a Natale, dopo la partita di stasera è atteso da tre impegni importanti, tre partite possi- bilmente da vincere, tra gare, per opposti motivi, non semplicissime. Perché non è mai facile andare a giocare a San Siro contro il Milan, perché contro il Parma, ultimo e derelitto, il Napoli deve battere i suoi fantasmi, e poi c'è la Juve, e basta la parola. Una vittoria stasera è importante per il morale. Vincere stasera serve per il ranking Uefa: vincere stasera serve soprattutto a riconciliarsi coi tifosi. In questo momento forse è la cosa più importante. diario di bordo Anche se non sembrA è unA gArA che contA l ’ editorialedi superbino
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