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DI U MBERTO C HIARIELLO Non ditemi che sono come al soli- to incontentabile, ma io sono rimasto dispiaciuto che nel secon- do tempo non abbia segnato Cavani il gol del 3-0. Avremmo preso i classici due piccioni con una fava (ma davvero piacciono le fave ai piccioni? Chiedo aiuto a qualche ornitologo in servizio per- manente effettivo che mi sappia erudire in materia). Si sarebbe sbloccato Cavani, che ha bisogno come il pane di ritrovare la via della rete, e soprattutto si sarebbe ripetuta la legge del tre che que- st’anno in campionato il Napoli sta applicando alle Grandi del tor- neo. Tre al Milan, tre all’Inter, le Grandi storiche, e per poco non c’è scappato il tre con l’Udinese, la Grande del momento. Par con- dicio non applicata ma chi se ne frega. Acapo di una prestazione così convincente è davvero voler cer- care il pelo nell’uovo. Il Napoli - forte di un portiere strepitoso, di una linea difensiva molto affidabi- le (io resto sempre del parere che i tre centrali del Napoli siano quan- to di meglio ci sia in circolazione; per dirla tutta, non li scambierei minimamente con quelli juventi- ni), di tre esterni di tutto rispetto (solo l’Udinese ne ha di altrettanto bravi), tra cui spicca un Maggio sontuoso in versione-turbo che incarna alla perfezione lo spirito della squadra - quando riceve dai suoi centrocampisti il contributo “svizzero” di geometrie più le necessarie coperture ed ha i tre “tenori” in buone condizioni, è per me la favorita numero uno nella corsa per lo scudetto. Lo dico e lo ripeto, e che Mazzarri si arrabbi pure, ma mi raccomando, niente colpi di bile, che il Condottiero ci serve eccome. Se poi c’è un Lavezzi come quello di stasera che inquadra pure la porta, nessun tra- guardo è precluso. Ora ovviamente alziamo al cielo ditirambi ed epinici, ma dobbiamo per forza richiamare alla prudenza l’ambiente perché la forza degli azzurri avrà un’immediata verifica nella bolgia del Cibali dove ci aspetta Vincenzino Montella che con i suoi rossoblu etnei sta facen- do benissimo. E questo proprio alla vigilia di un’altra delicata sfida di Champions, qual è la tra- sferta di Monaco di Baviera. Si sa, la gara dopo la Champions ti fa essere in debito d’ossigeno, quella prima in difetto di concentrazione. Avevamo detto: per battere l’Udinese ci vuole precisione sviz- zera e marce alte, e così è stato: Udinese spazzata via. Ora dicia- mo: gli occhi della tigre, ricordate Rocky 2? Una vittoria in Sicilia e si vola là, sul nido del cuculo, giu- sto per giocare con il cinema che piace tanto al nostro Presidente, stranamente in silenzio-stampa. giovedì 27 ottobre 2011 2 Ci siamo: è tornata l’ammazzagrandi
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