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lunedì pagina22 settembre 2014 2 Alla fine di una partita di calcio c’è l’usanza di premiare il migliore in campo. Stavolta proviamo fare il contrario, cerchiamo il peggiore. Impresa difficile, siamo sinceri, perché in tanti meriterebbero il premio. A cominciare da Tagliavento. Per amor di Dio, chiariamo subito che la partita non è stata decisa da lui. E’ stata la Dea Eupalla (che ha le sue ragioni) a scegliere l’Udinese. Ma Tagliavento è stato semplicemente irritante. In Italia c’è la recente abitudine, non si sa bene perché molto apprez- zata da alcuni opinionisti, di plaudire gli arbitri che fischiano poco. L’importante, si dice, è l’uniformità di giudizio. Non ci siamo: l’importante è il regolamento. Non fischiare mai nessun tipo di fallo non significa essere bravo perché si usa sempre lo stesso criterio: significa arbitrare male. Ieri Tagliavento ha arbitrato malissimo. Quando si parla di peggiore in campo non si può mai tra- scurare la prestazione di Britos. Di lui possiamo dire che, al pari di Tagliavento, ha uniformità di rendimento. Dovunque lo metti, al centro o sulla fascia, lo chiami a disimpegnarsi in fase difensiva o in appoggio, il suo ren- dimento è sempre lo stesso, una garanzia. Purtroppo è una garanzia per gli avversari. Sempre a proposito di peggiori in campo sempre, a pre- scindere, merita una menzione Michu. Tra ingaggio lordo e costo del prestito oneroso, pesa sul bilancio del Napoli per circa 6 milioni l’anno, addirittura più della famiglia De Laurentiis che alla voce Consiglio di Amministrazione comporta un costo di un milione di euro inferiore. E dire che c’è stata anche una trattativa serrata per strapparlo ai gallesi… In assoluto non è stato tra i peggiori, ma è chiaro che sul gol friulano ha sbagliato Koulibaly: il suo rinvio di testa è stato imbarazzante. Sul gol ha sbagliato anche un suo compagno di squadra, quello addetto alla marcatura di Danilo sulle palle da fermo. Purtroppo era così lontano dal centrale friulano che non sappiamo dire chi fosse. Zuniga è stato semplicemente inguardabile, ma ha qual- che alibi. Non si è capito bene perché lui, che nel Napoli ha sempre giocato terzino sinistro, ieri è stato impiegato come ala destra (ndr: sono stati volutamente usati i termi- ni terzino e al, e non esterno alto e esterno basso per ren- dere al meglio il concetto). Meno colpevole degli altri senza dubbio Insigne, che dall’alto del suo virtuale 4 in pagella non è stato certamente il peggiore in campo. Bentez ha le sue colpe: ad esempio non è ammissibile mandare in campo Britos. Ma il tecnico ha ragione quan- do dice che lui allena e manda in campo i giocatori ce la società gli ha messo a disposizione. Per questo motivo, dopo lunga meditazione, assegniamo la palma del peggio- re in campo, anche se a distanza, al presidente De Laurentiis. Il pesce puzza dalla testa: questo Napoli sbal- lato è figlio della sua spilorceria. E’ sua la colpa se in campo va un Napoli che è più debole dello scorso anno e senza il sorriso sulle labbra.
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