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2 di L iberato F errara Napoli sogna ad occhi aperti: sogna lo sceicco che possa portare la squadra ai livelli di PSG e Manchester City. Le voci di una possibile cessione della società si rincorrono. I fatti al momento dicono questo: il Napoli è di De Laurentiis, è lui lo sceicco della situazione, non fosse altro che per i soldi che sta guadagnando con la società azzur- ra. Per fatti intendiamo dire tutto ciò che è ufficiale. Poi ci sono le voci, attendibili o meno. nessuna delle quali è certamente completa- mente veritiera, o completamente falsa. E’ oggettivamente vero che De Laurentiis è arrivato ad un punto in cui o vende, o investe, perché con la sua filosofia aziendale non può andare oltre. Poiché non a nes- suna intenzione di investire, lo abbiamo visto, deve pensare a ven- dere, prima che sia tardi, prima che crolli il valore della società. Se vuole vendere deve guardare non solo fuori da Napoli, ma fuori dall’Italia, probabilmente fuori dall’Europa, dove in questo momento non ci sono soldi a suffi- cienza. Bisogna andare su mercato emergenti. Uno di questi è il Qatar, dove non solo ci sono i soldi, ma è stato scelto il calcio come stru- mento di lancio del paese. I mon- diali del 2022 sono un’occasione troppo ghiotta per sprecarla. Mettendo insieme le due cose siamo arrivati ad una conclusione possibile, probabile, auspicabile: D Laurentiis vende ai qatarioti. Come ragionamento non fa una piega. Ci sono tanti rumors in que- sta direzione. Iniziano ad arrivare conferme indirette anche da altri ambienti, ambienti anche solita- mente bene informati come quelli dei bookmakers inglesi che danno l’operazione come molto probabi- le. Al momento però non c’è nulla di ufficiale, Purtroppo aggiungiamo noi, Il che non significa che non lo sarà nei prossimi giorni, settimane o mesi. Al momento non è. Punto. Non è un caso se in queste settima- ne trattando l'argomento della ces- sione del Napoli si è sempre fatto riferimento a possibili cordate che arrivano dall'estero. L'economia italiana in questo momento non è tale da poter immaginare che ci possa essere un imprenditore, non diciamo napoletano, ma proprio italiano, in grado di rilevare una società, pagare il giusto il vecchio proprietario, semmai (non è il caso del Napoli, m a quello dell'Inter per caprici) sanare i debi- ti pregressi, e poi avere anche fondi a disposizione per fare una squadra all'altezza della situazioni. Sono anni, almeno tre, che De Laurentiis, che ha da tempo capito che non è forza sua gestire una società di questo livello, sta cer- cando aiuti all'estero. La sua idea primitiva, quella per lui più conve- niente, era cercare di essere affian- cato da qualche fondo di investi- mento in modo da avere liquidità a sufficienza, e continuare a gestire lo stesso il tutto. Quando il Napoli di Mazzarri andò a giocare a Londra la gara di ritor- no degli ottavi di finale contro il Chelsea (marzo 2012, due anni e mezzo fa) il presidente azzurro si fece molto vedere in giro, rila- sciando anche interviste alle prin- cipali televisioni britanniche pro- prio per provare a sondare il terre- no in questa direzione. Si parlò anche di contati con fondi inglesi, che però non ebbero seguito. Non dimentichiamo che la borsa di Londra è lo snodo principale per gli investitori che arrivano da fuori continente. E' chiaro però che non si arrivò a nulla. Non sappiamo il perché. A distanza di due anni e mezzo si torna alla carica. Nel frattempo sostanzialmente si è chiuso un ciclo, e non ci riferiamo a quello di Mazzarri. In dieci anni di presi- denze del Napoli De Laurentiis aveva sempre rinforzato la squadra ad ogni sessione di mercato. Facendo sempre attenzione a fare il passo un po' più corto della gamba. Ogni anno squadra rinfor- zata, e monte-ingaggi che saliva di un gradino. Adesso doppia inver- sione di tendenza. De Laurentiis oltre questo step non può andare. Anzi, è destinato a scendere sem- pre, perché nel frattempo ha anche capito che il tifoso è sempre esi- gente, non si contenta mai, vuole sempre di più. Non basta arrivare ogni anno in Europa, spesso in Champions. La gente vuole che il Napoli possa competere per vince- re. Di qui la necessità di passare la mano. Rispetto a due anni fa qualcosa è cambiato anche nel calcio italiano. Che oggi è finalmente un mercato aperto anche ad investitori stranie- ri. L'americano Pallotta ha preso la Roma, il Thailandese Thoir ha per or
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