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lunedì pagina 26 gennaio 20145 2 Molti pensano che sia un vantaggio giocare sapendo il risultato delle riva- li. Francmente questa cosa mi ha sem- pre lasciato perplesso. Non vedo la differenza: una squadra come il Napoli, ma il discorso vale per tutti, quantomeno in questa fase della sta- gione,deve sempre scendere in campo per vincere, a prescindere dal resto. Per altro se la rivale diretta ha vinto, ovvio che non si può pensare di per- dere punti. Se non ha vinto bisogna cercare di sfruttare l’occasione per allungare. Il discorso cambia nelle giornate finali, ma francamente ora non vedo differenze. Che la Lazio abbia vinto, che Roma, Fiorentina e Sampdoria abbiamo pareggiato (occhio, anche la Roma, perché è sempre meglio guardare avanti piut- tosto che dietro), o che le milanesi abbiamo perso, non cambia di una virgola il discorso: gli azzurri in ogni caso devono vincere stasera. Il resto è solo contorno. Il Napoli arriva a questa sfida con- tro il Genoa con quasi tutto l'organico a disposizione. Oltre a Insigne e Zuniga, assenti cronici, mancherà il solo Gargano, squalifica. Molto più pesanti le assenze di Gasperini, che arriva senza un attaccante di ruolo. Non si meno il Genoa è una squadra pericolosa. La scorsa settimana ha fatto tre gol al Sassuolo, anche se ne ha presi altrettanti: segno che anche senza attaccanti riesce ad essere molto pericoloso. C'è anche da dire che la difesa del Sassuolo non brilla per ermeticità, quindi non fa molto testo da questo punto di vista. Oddio, specie al San Paolo non che il Napoli sia blindato. Proprio alla luce della partita che i rossoblù hanno giocato la scorsa setti- mana è facile prevedere che Gasperini metterà in campo una squadra molto attenta. Non farà catenaccio, perché non è nelle sue corde, probabilmente non lo sa neanche fare. Però farà molta attenzione a non lasciare spazio alle ripartenze del Napoli, che sanno essere mortifere. Servirà quindi un palleggio veloce e preciso da parte degli azzurri. In que- sto il ruolo chiave potrebbe toccare a Jorginho. Giovedì sera no ha certo brillato, ma stavolta non mancheran- no le motivazioni. Tra i centrocampi- sti del Napoli l'ex veronese è l'unico capace di giocare ad un solo tocco, se lui gira il Napoli potrebbe trovare la chiave giusta per scardinare la difesa rossoblù. Fondamentale anche la prestazione dei due esterni bassi. Maggio da una parte e Strinic dal'altra dovranno spin- gere molto, in modo da allargare la difesa avversaria. Stando allo stesso tempo attenti alle ripartenze. Il Genoa ha giocatori molto bravi a giocare tra le linee. Considerando che non ci sarà Gargano, i raddoppi di marcatura saranno più complicati. In attacco, atteso che Higuain e Callejon non sono in discussione, sta- volta dovrebbe toccare a De Guzman, non impiegato dall'inizio contro l'Udinese in Coppa, e Hamsik, che invece aveva saltato la prima parte della gara di Roma contro la Lazio. Mertens per altro già contro la Juventus aveva dimostrato quello che noi sappiamo benissimo: che quando entra a metà ripresa sa essere deva- stante. Potrebbe essere lui l'arma in più per il Napoli nel secondo tempo, se le cose non dovessero mettersi per il verso giusto. Non dovrebbe invece pesare più di tanto l'impegno di giovedì sera in Coppa, arrivato fino ai rigori. I soli Strinic, Jorginho e Hamsik tra coloro che scenderanno in campo dall'inizio hanno giocato tutti i 120 minuti. Gli altri o hanno riposato del tutto, o hanno giocato pochi minuti. Poi quat- tro giorni di riposo dovrebbero essere più che sufficienti. diario di bordo PrePariamoci ad una sera di sofferenza tattica l ’ editorialedi superbino
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