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giovedì pagina20 novembre 2014 2 Si enfatizza spesso, lo facciamo anche noi, di tanto in tanto i cosiddetti tour de force che il calcio moderno impone alle squa- dre di primo piano. I famo- si cicli di 7 partite in 21 giorni che sono croce e delizia di allenatori, gioca- tori e tifosi. Come se poi ci fosse una soluzione di con- tinuità, come se poi alla fine di questi mitici tour de force i giocatori si fermas- sero a tirare il fiato. Ci sono le nazionali (alla fine abbiamo capito chi le ama: i commissari tecnici, e basta) che incombono e che sostanzialmente si prendo- no tutti i giocatori, portan- doseli in giro per il mondo, spesso per amichevoli asso- lutamente inutili. Solo Mazzarri non ha capito ancora che questo è il cal- cio a certi livelli, e vaneg- gia ancora di settimane tipi- che, e cretinate del genere. Non esistono tour de force particolari, il calenda- rio è questo: per altro, con- siderando che l'attività si svolge in 9 mesi, e le date le gare di squadre e nazio- nali sono circa una settanti- na, i conti sono presto fatti… Fermo restando che non esistono tour de force, ma ordinaria amministra- zione, le nazionali servono solo a dividere in cicli l'atti- vità delle squadre di club. Ecco, il ciclo che aspetta il Napoli di qui a Natale, dalla partita contro il Cagliari alla sfida di super Coppa con la Juventus, è particolarmente importan- te. A livello di impegni è certamente meno comples- so di quello che si è appena concluso. In campionato, sulla carta almeno, le sfide sono meno complicate di quelle del ciclo precedente. In Europa c'è la trasferta a Praga, e basta, sostanzial- mente, perché la gara con- tro gli slovacchi al San Paolo è meno di un allena- mento del giovedì contro una squadra di Lega Pro. Non di meno è un ciclo decisivo per il futuro della società. Si capiranno tante cose. Dopo la sfida con la Juventus in Qatar ci sarà la sosta natalizia, la sola vera sosta nell'arco della stagio- ne. La classifica a quel punto sarà gioco forza molto più veritiera, soprat- tutto indicativa, di quanto non lo sia oggi. Vedremo il Napoli dove sarà, se avrà continuato a recuperare punti su Juventus e Roma. Di qui a Natale il Napoli ha 8 partite: cinque di campio- nato, con Cagliari, trasferta a Marassi con la Sampdoria, Empoli, tra- sferta a San Siro col Milan, e Parma. Tra gare facile, sulla carta, a Fuorigrotta, due partite impegnative, ma non impossibili in trasferta. In Europa c'è la sfida di Praga, poi l'allenamento al San Paolo con lo Slovan. Dulcis in fundo, capitolo a parte, la Super Coppa. Diciamo che la qualifica- zione alla fase ad elimina- zione diretta in Europa League non è in discussio- ne, ed anche il primo posto, che qualcosa vale, alla por- tata. C'è da vedere cosa accadrà in campionato, visto che nello stesso perio- do le prime due della classi- fica avranno non solo impegni molto più ostici, ma anche la Champions a cui pensare. La possibilità, toccate ferro, di accorciare le distanze esiste, ed è con- creta. A quel punto saremo arrivati al mercato di gen- naio, e vedremo cosa ha in mente De Laurentiis. Ma sono giorni fonda- mentali anche per la società. Benitez in questo mese troverà tempo e modo per parlare col presidente. Ha già detto quello che doveva dire: vediamo se verrà accontentato. E poi, perché dimenticarlo, c'è sempre la storia della ces- sione della società. Non ne parla nessuno in questi giorni perché non ci sono novità. Quello che si dove- va e poteva dire è stato detto. Non resta che aspet- tare. Che De Laurentiis abbia intenzione di passare la mano non è in discussio- ne. Non ne ha necessità, quindi po' permettersi il lusso di valutare bene le cose. Ma il giochino non potrà durare in eterno Ani: già a gennaio tornerà inevi- tabilmente nell'occhio del ciclone col mercato. E' vero che il Napoli è autosuffi- ciente dal punto di vista economico, ma è anche vero che il suo valore ha raggiunto la valutazione massima. Col passare del tempo, senza investimenti, il valore della società è destinato solo a scendere. Non c'è necessità di vende- re subito, ma prima si fa meglio è. Insomma di qui a Natale il Napoli si gioca molto. Senza dimenticare poi la partita col la Juve che vale una Coppa: ed una Coppa strappata alla Juve a Napoli vale oro, a prescindere… vivo azzurro di qui a natale ci giochiamo molto di gennaroperrotta
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